Direttiva Omnibus: importanti novità per i consumatori!
Dal 2 aprile entrerà in vigore la Direttiva UE 2019/2161 c.d. “Direttiva Omnibus” che introduce nuove disposizioni per rafforzare la tutela dei consumatori in caso di clausole vessatorie, pratiche commerciali scorrette, concorrenza sleale o comunicazioni commerciali non veritiere.
Importanti novità per i consumatori.

Ecco alcuni dei miglioramenti principali che il decreto ha introdotto:
Maggiore trasparenza per quanto riguarda i saldi: se un’azienda sta pubblicizzando uno sconto su un prodotto, deve mostrare il prezzo più basso che ha praticato per quel prodotto nei 30 giorni precedenti.
Pratiche commerciali scorrette: un prodotto venduto in uno Stato membro dell’Unione Europea deve essere identico a quello venduto in un altro Stato membro. Non può essere venduto con lo stesso nome se la composizione o le caratteristiche sono significativamente diverse (c.d. dual quality).
Sanzioni più severe: l’importo massimo delle sanzioni che l’autorità per la concorrenza e il mercato può infliggere per pratiche commerciali scorrette passa da 5 a 10 milioni di euro. In caso di violazioni transfrontaliere o diffuse, la sanzione massima sarà pari al 4% del fatturato realizzato in Italia o negli Stati membri coinvolti. Viene inoltre introdotta una sanzione di 10 milioni di euro per le aziende che non rispettano i provvedimenti dell’autorità.
In caso di clausole vessatorie le sanzioni sono armonizzate a livello europeo e i consumatori lesi potranno adire il giudice ordinario per ottenere il risarcimento del danno subito.
Infine vengono introdotte maggiori tutele per vendite in occasione di visite non richieste o escursioni organizzate con l’aumento del diritto di recesso da quattordici a trenta giorni.

Movimento Consumatori ha inviato una segnalazione all’Antitrust, perché accerti se alcuni produttori di olio d’oliva abbiano posto in essere una pratica commerciale scorretta, dichiarando in etichetta come extra vergine, olio vergine d’oliva.
E’ ormai nota la vicenda di fallimento che ha coinvolto il colosso del mobile Mercatone Uno, scoperto via Facebook da 1.800 dipendenti che si sono ritrovati all’improvviso senza lavoro e che ha lasciato inoltre disorientate numerose persone che denunciano di essere in attesa della merce acquistata.
Movimento Consumatori, grazie a un’indagine svolta dalla sede regionale MC Puglia, ha presentato un esposto all’Antitrust per fare chiarezza sulla correttezza di una pratica promozionale sempre più in voga tra le grandi catene di distribuzione in Italia: su determinati acquisti, si promette lo sconto applicato all’Iva e alla sua aliquota, attualmente pari al 22%.