Fatturazione a 28 giorni.

Movimento Consumatori: il Consiglio di Stato confermi obbligo automatico dei rimborsi.

Si è svolta oggi l’udienza di discussione avanti il Consiglio di Stato sulle impugnazioni da parte delle compagnie telefoniche delle delibere dell’Agcom che imponevano di restituire i giorni erosi dalla fatturazione a 28 giorni.

A maggio scorso, i giudici di Palazzo Spada avevano respinto le richieste delle compagnie di sospendere i provvedimenti dell’Agcom. Movimento Consumatori oggi in udienza ha chiesto la pubblicazione del dispositivo della sentenza entro sette giorni, in modo che finalmente si chiuda questa vicenda con il dovuto riconoscimento degli indennizzi ai consumatori.

Movimento Consumatori chiede che il Consiglio di Stato respinga definitivamente i ricorsi delle compagnie. Gli indennizzi devono essere automatici e non subordinati alla domanda degli utenti o alla procedura di conciliazione. In tal caso, l’unico effetto sarebbe quello di ridurre l’ammontare degli indennizzi, scoraggiando i consumatori.

Ogni proposta alternativa avanzata dalle compagnie dovrà essere corretta e trasparente, senza subordinare l’applicazione del meccanismo ad un’azione da parte dell’utente.

“Auspichiamo che i provvedimenti dell’Agcom siano confermati – afferma Alessandro Mostaccio, segretario generale MC – anche perché si tratta di un innovativo caso di public enforcement che ha visto l’Autorità farsi carico dell’indennizzo dovuto ai consumatori in modo automatico e senza necessità di una domanda o di un’adesione ad una class action”.

Proprio il tema della class action sarà protagonista del convegno “La nuova tutela collettiva: azioni di classe e inibitorie” che Movimento Consumatori ha organizzato con Federconsumatori in programma domani a Roma. Al convegno parteciperà anche il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede.




Fatturazione a 28 giorni. MC: subito i rimborsi

Il Consiglio di Stato conferma obbligo di risarcire i consumatori.

Nella serata di ieri, il Consiglio di Stato, ha pubblicato le ordinanze con le quali ha respinto le richieste delle compagnie telefoniche di sospendere il provvedimento dell’AGCOM che ha previsto la restituzione di quanto illegittimamente fatturato con la cadenza delle bollette a 28 giorni per la telefonia fissa nel periodo giugno 2017-aprile 2018, mediante il meccanismo dei giorni erosi, ovvero la posticipazione della fatturazione per un numero di giorni pari a quelli erosi dalla fatturazione anticipata a 28 giorni.

I giudici di Palazzo Spada rilevano che non sussistono ragioni per procrastinare ulteriormente il ristoro conseguente all’inadempimento delle compagnie telefoniche al divieto di fatturazione a 4 settimane o 28 giorni. Le compagnie telefoniche devono quindi adempiere alla delibera dell’AGCOM che ha imposto la posticipazione delle fatture. Si tratta di importi individualmente modesti (intorno ai 30 euro) ma complessivamente enormi e stimabili in oltre 1 miliardo di euro, dovuti a oltre 20 milioni di consumatori.

Movimento Consumatori ritiene che le decisioni del Consiglio di Stato rivestano una primaria importanza sia per il caso specifico della fatturazione a 28 giorni, sia per le prospettive future di tutela dei consumatori e degli utenti. “I provvedimenti dell’Agcom, confermati dai giudici amministrativi – afferma Paolo Fiorio, legale del Movimento Consumatori che ha assistito l’associazione nel procedimento avanti il Consiglio di Stato – segnano un precedente di fondamentale importanza, forse il primo caso nel quale una pubblica autorità si fa carico di risarcire milioni di consumatori in modo automatico e senza necessità di una domanda o di un’adesione ad una class action. Finalmente un’azione di public enforcment da lodare sia per il risultato, sia per i tempi che dovrebbero vedere la parola fine sulla vicenda giudiziaria entro 2 anni dall’inizio degli illeciti. Un esempio da seguire per il futuro”.

“Le ordinanze del Consiglio di Stato – dice Alessandro Mostaccio, segretario generale MC – eliminano ogni dubbio sull’obbligo delle compagnie di provvedere al rimborso dei consumatori tramite il meccanismo dei giorni erosi. Le compagnie provvedano immediatamente e si attivino per risolvere il problema anche, come precisato dai giudici di Palazzo Spada, in via spontanea proponendo piani di storno da estendere progressivamente, ma in tempi brevi, a tutta la clientela, ivi compresi i consumatori che, nell’arco degli ultimi due anni, hanno cambiato operatore.  E’ ora che con i risarcimenti integrali venga posta la parola fine ad una vicenda inaccettabile che ha visto un intero settore strategico nell’economia nazionale ribellarsi all’Autorità e al rispetto delle regole”.




Fatturazione a 28 giorni. Tim e Vodafone hanno impugnato sentenza del Tar Lazio.

Tim e Vodafone hanno impugnato la decisione del Tar Lazio sulla fatturazione a 28 giorni chiedendone la sospensiva.

Il Tar aveva confermato i provvedimenti Agcom sul ristoro agli utenti coinvolti nella fatturazione di telefonia fissa in misura pari ai giorni erosi dalla fatturazione a 28 giorni.
Le compagnie quindi dovevano adempiere alle delibere dell’Agcom e rimborsare i loro clienti entro il 31 dicembre 2018.

Tim e Vodafone, nonostante cause perse e condanne dell’Agcom, confermate dal Tar Lazio, hanno impugnato la sentenza, anche se non sono state ancora pubblicate le motivazioni del Tar.
Le notizie apprese ci confermano che si continuerà una guerra contro tutti. Ora ci auguriamo che Windtre e Fastweb non seguano le orme di Tim e Vodafone e rispettino le delibere Agcom.




Fatturazione a 28 giorni. Tribunale di Ivrea respinge reclamo di Vodafone contro movimento consumatori: deve informare clienti del loro diritto al rimborso

Con un’ordinanza pubblicata oggi, il tribunale di Ivrea ha respinto il reclamo proposto da Vodafone confermando ancora una volta l’illegittimità della fatturazione a 28 giorni praticata da tutte le compagnie fino allo scorso 5 aprile.

Il Tribunale ha ordinando alla compagnia telefonica di inviare entro cinque giorni da oggi una comunicazione a tutti gli abbonati ai servizi di telefonia fissa e a questa collegati –  per informarli che sussiste l’elevata probabilità che la fatturazione a 28 giorni sia illegittima e contraria alla delibera Agcom 252/2016/CONS, come modificata dalla delibera Agcom 121/17/CONS e che nonostante la fatturazione sia stata riportata alla cadenza mensile dal 5 aprile 2018, sussiste per ogni consumatore il diritto alla ripetizione delle somme corrisposte nel periodo di illegittima fatturazione a partire dal 23 giugno 2017. Ha inoltre ordinato a Vodafone di pubblicare il dispositivo dell’ordinanza sul Corriere della sera, La Repubblica e La Stampa.

“Questa ordinanza  – spiegano gli avv.ti Paolo Fiorio e Corrado Pinna che hanno assistito l’associazione – si aggiunge a quelle cautelari del tribunale di Milano che a giugno scorso ha inibito l’utilizzo delle clausole di fatturazione a 28 giorni, dichiarando l’illegittimità e la scorrettezza dei comportamenti dei principali operatori telefonici e alla recente decisione del Tar Lazio che – malgrado abbia annullato le sanzioni amministrative pecuniarie alle compagnie – ha respinto i ricorsi presentati da Tim, Vodafone, Fastweb e Windtre  confermando i provvedimenti Agcom. Le compagnie quindi dovranno adempiere alle delibere dell’Autorità e rimborsare i loro clienti entro il 31 dicembre 2018. Il Tribunale di Ivrea ha poi precisato che Vodafone dovrà restituire quanto illegittimamente fatturato anche a tutti i consumatori che non sono più clienti Vodafone”.

“Tutti i consumatori danneggiati devono essere risarciti e Movimento Consumatori controllerà che Vodafone adempia all’ordinanza del Tribunale e alle deliberazioni AGCOM restituendo a tutti i propri clienti i giorni erosi e, per coloro che non sono più clienti, il risarcimento monetario” – promette Alessandro Mostaccio, segretario generale MC.




Fatturazione a 28 giorni. Tar Lazio respinge i ricorsi di Tim, Vodafone, Fastweb e Windtre.

Entro fine anno due miliardi di euro di rimborso per i clienti.
Movimento Consumatori: vigileremo affinché i consumatori vengano risarciti.

Il Tar Lazio con i dispositivi pubblicati oggi ha respinto i ricorsi presentati da Tim, Vodafone, Fastweb e Windtre e ha confermato i provvedimenti Agcom che hanno previsto un ristoro per i milioni di utenti coinvolti mediante la posticipazione della fatturazione dei servizi di telefonia fissa in misura pari ai giorni erosi dalla fatturazione a 28 giorni. Le compagnie quindi dovranno adempiere alle delibere di AGCOM e rimborsare i loro clienti entro il 31 dicembre 2018.
Gli operatori telefonici hanno infatti impugnato, avanti al Tar Lazio, la delibera n. 269/18/CONS che imponeva loro di posticipare, entro il 31 dicembre 2018, la data di scadenza delle fatture relative ai servizi di telefonia fissa, per un numero di giorni pari a quelli “erosi” a partire dal giugno 2017 e sino ad aprile 2018- quando le maggiori compagnie telefoniche ridussero a 28 giorni la consueta cadenza mensile di fatturazione e rinnovo dei servizi.

“Si tratta di un provvedimento di centrale importanza, affermano Paolo Fiorio e Corrado Pinna, legali che hanno assistito l’associazione avanti il Tribunale di Milano e davanti al TAR Lazio – che si aggiunge alle ordinanze cautelari del Tribunale di Milano che a giugno scorso ha inibito l’utilizzo delle clausole di fatturazione a 28 giorni, dichiarando l’illegittimità e la scorrettezza dei comportamenti dei principali operatori telefonici. La delibera dell’AGCOM è il primo caso nel quale un’Autorità indipendente arriva ad imporre il ristoro dei consumatori lesi, con una soluzione innovativa, adeguata per assegnare un’efficacia deterrente all’operato dell’Autorità e un vasto risarcimento a milioni di consumatori che hanno subito danni di modesta entità individuale, destinati altrimenti a non essere risarciti.

“Ora speriamo che le compagnie – afferma Alessandro Mostaccio, Segretario Generale MC – abbandonino definitivamente la strada dello scontro giudiziario con consumatori, associazioni ed Autorità e adempiano spontaneamente e velocemente alle deliberazioni dell’AGCOM. Movimento Consumatori, che ha seguito dagli inizi questa vicenda, vigilerà affinché tutti i consumatori danneggiati, compresi quelli che in questi mesi hanno cambiato compagnia, siano adeguatamente risarciti”.




Fatturazione a 28 giorni. MC: appello agli operatori

Movimento Consumatori chiede agli operatori di non impugnare la nuova delibera AGCOM ma di renderla l’occasione per voltare pagina: dite la verità agli azionisti e ai clienti.

 L’Agcom ha deciso ieri che entro il 31 dicembre 2018 Tim, Vodafone, Wind Tre e Fastweb dovranno restituire in bolletta i giorni illegittimamente erosi agli utenti con le fatture a 28 giorni. Il calcolo dei giorni di servizio che ciascun operatore dovrà riconoscere in fattura dovrà riguardare il periodo compreso tra il 23 giugno 2017 e la data in cui è stata ripristinata la fatturazione su base mensile.

Tempo fa, l’Agcom aveva diffidato gli operatori a far venir meno gli effetti dell’illegittima fatturazione a 28 giorni delle bollette emesse successivamente al 23 giugno 2017. Dopo le indicazioni del Tar del Lazio, che chiedeva di contemperare i diritti degli utenti con le esigenze di sostenibilità economico-finanziaria da parte delle aziende, l’Autorità ha ora stabilito il nuovo termine entro cui gli operatori dovranno ottemperare a quanto richiesto nei provvedimenti di diffida.

“Ci appelliamo a tutti gli operatori telefonici attivi in Italia – afferma Alessandro Mostaccio, segretario generale del Movimento Consumatori – perché accettino e adempiano a quanto sancito dall’Agcom con la delibera di ieri senza impugnarla al Tar. Riconoscano questa delibera come ragionevole e colgano l’occasione per interrompere un braccio di ferro senza frontiere con consumatori,  associazioni di consumatori, autorità di controllo e parlamento che dura ormai oltre ogni ragionevole previsione. Cogliete l’occasione, dite ai vostri azionisti che questa battaglia non la vincerete mai e smettete di resistere anche in tutti i giudizi in cui la nostra associazione vi ha legittimamente e vittoriosamente coinvolti (vedi l’articolo: Tribunale di Milano conferma che la fatturazione a 28 giorni è illegittima). Iniziate una nuova stagione all’insegna del rispetto della concorrenza e dei vostri clienti o sarà davvero il segno che con un unico operatore pubblico in regime di monopolio stavamo molto, ma molto meglio”.