Supermoney multata per pratica commerciale scorretta

La società Supermoney S.p.A., conosciuta per il suo servizio di comparazione economica online, è stata multata dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato per una pratica commerciale scorretta. La multa, pari a 1.480.000 euro, è stata emessa in seguito a un’indagine condotta dall’autorità.

Supermoney è attiva nel settore della comparazione economica, offrendo ai consumatori la possibilità di confrontare diverse offerte, tra cui quelle relative ai servizi di fornitura di energia elettrica e gas.

L’indagine ha rivelato che l’azienda non ha fornito una chiara classificazione delle offerte commerciali, omettendo di specificare i criteri utilizzati per valutarle.
Ancora più problematico, l’azienda non ha comunicato agli utenti che l’attività di comparazione e intermediazione era remunerata.
E inoltre, ha diffuso claim pubblicitari privi di informazioni essenziali sulle modalità per ottenere i risparmi promessi.

L’assenza di trasparenza e chiarezza nelle informazioni fornite ai consumatori è una pratica scorretta che può ingannare gli utenti, portandoli a fare scelte non informate. Questo è particolarmente critico nel contesto attuale, caratterizzato dal passaggio dal mercato tutelato al mercato libero per i servizi energetici.

È importante sottolineare che la trasparenza delle informazioni è fondamentale per garantire che i consumatori possano fare scelte consapevoli e informate, specialmente in questo periodo.

La multa inflitta a Supermoney evidenzia l’importanza della trasparenza e della correttezza nell’ambito delle pratiche commerciali, specialmente quando si tratta di servizi fondamentali come l’energia. L’impegno verso una maggiore trasparenza e chiarezza da parte delle aziende è essenziale per proteggere i diritti dei consumatori e promuovere un mercato equo e competitivo.

Dopo l’indagine condotta dall’Autorità, Supermoney ha preso provvedimenti per porre fine a queste pratiche scorrette.

Qui potete leggere il comunicato dell’AGCOM 




Antitrust: Intesa Sanpaolo non può spostare i clienti senza consenso

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha ordinato a Intesa Sanpaolo di interrompere la migrazione di 2,4 milioni di clienti verso la sua nuova filiale basata solo su app senza il consenso esplicito degli utenti.

Intesa Sanpaolo aveva lanciato quest’estate la sua Isybank basata esclusivamente su app, come parte di un importante programma di trasformazione digitale.

Nel mese di ottobre ha migrato circa trecentomila clienti, inviando loro una comunicazione nella sezione archivio dell’app Intesa Sanpaolo senza alcuna notifica o pop-up.

L’AGCM afferma di aver ricevuto 5mila denunce riguardo al trasferimento.

I clienti erano scontenti di questo, così come del fatto che i messaggi fossero stati inviati durante le vacanze estive e che i nuovi conti avessero condizioni economiche diverse.

Inoltre, gli utenti hanno lamentato la perdita di alcuni servizi post-trasloco, come la possibilità di creare carte virtuali per gli acquisti online e di accedere agli sportelli fisici della banca.

L’AGCM ha quindi comunicato a Intesa che non potrà migrare il resto dei 2,4 milioni di clienti su Isybank senza il loro consenso espresso, garantendo loro il diritto di mantenere il conto corrente alle stesse condizioni.




Trasferimento ad Isybank per i clienti banca Intesa Sanpaolo

Intesa Sanpaolo ha trasferito, tramite modifica unilaterale del contratto, trecentomila clienti a Isybank, la nuova banca solo digitale del Gruppo. Nei prossimi mesi dovrebbero trasferirne quasi altri 4 milioni.

La comunicazione relativa al trasferimento è stata inviata ai clienti nella sezione archivio dell’App Intesa Sanpaolo senza alcuna notifica, privando così i consumatori della possibilità di esercitare il recesso in tempo utile.

L’operazione è stata realizzata utilizzando in modo scorretto il potere di modificare unilateralmente le condizioni contrattuali, arrivando a trasformare radicalalmente il rapporto banca-cliente.

L’associazione rileva che l’operazione presenta numerosi aspetti poco chiari, in quanto il trasferimento dei clienti, non è nemmeno stato preceduto dalla pubblicazione sul registro delle imprese e sulla Gazzetta Ufficiale. Solo dalla data in cui la banca effettuerà tali adempimenti pubblicitari potranno decorrere i 90 giorni per il recesso.

Qualora Intesa Sanpaolo e Isybank non cessassero entro 15 giorni questi comportamenti, lesivi degli interessi dei consumatori, l’associazione chiederà l’inibitoria al competente tribunale con un’azione rappresentativa collettiva.

Movimento Consumatori invita i clienti che trasferiti ad Isybank a rivolgersi all’Associazione per ricevere informazioni e assistenza.




Direttiva Omnibus: importanti novità per i consumatori!

Dal 2 aprile entrerà in vigore la Direttiva UE 2019/2161 c.d. “Direttiva Omnibus” che introduce nuove disposizioni per rafforzare la tutela dei consumatori in caso di clausole vessatorie, pratiche commerciali scorrette, concorrenza sleale o comunicazioni commerciali non veritiere.

Importanti novità per i consumatori.

Ecco alcuni dei miglioramenti principali che il decreto ha introdotto:

Maggiore trasparenza per quanto riguarda i saldi: se un’azienda sta pubblicizzando uno sconto su un prodotto, deve mostrare il prezzo più basso che ha praticato per quel prodotto nei 30 giorni precedenti.

Pratiche commerciali scorrette: un prodotto venduto in uno Stato membro dell’Unione Europea deve essere identico a quello venduto in un altro Stato membro. Non può essere venduto con lo stesso nome se la composizione o le caratteristiche sono significativamente diverse (c.d. dual quality).

Sanzioni più severe: l’importo massimo delle sanzioni che l’autorità per la concorrenza e il mercato può infliggere per pratiche commerciali scorrette passa da 5 a 10 milioni di euro. In caso di violazioni transfrontaliere o diffuse, la sanzione massima sarà pari al 4% del fatturato realizzato in Italia o negli Stati membri coinvolti. Viene inoltre introdotta una sanzione di 10 milioni di euro per le aziende che non rispettano i provvedimenti dell’autorità.

In caso di clausole vessatorie le sanzioni sono armonizzate a livello europeo e i consumatori lesi potranno adire il giudice ordinario per ottenere il risarcimento del danno subito.

Infine vengono introdotte maggiori tutele per vendite in occasione di visite non richieste o escursioni organizzate con l’aumento del diritto di recesso da quattordici a trenta giorni.




Truffe in ambito assicurativo: come proteggersi

Un tema spesso sottovalutato in ambito assicurativo è quello delle frodi. Si tratta di truffe che provengono in larga parte da malviventi e criminalità organizzata, ma sono alimentate anche da persone comuni, spesso per ignoranza e superficialità. Con il risultato che a pagare per questi abusi, alla fine, sono i cittadini onesti.

Movimento Consumatori, in collaborazione con il Forum ANIA – Consumatori, nell’ambito del programma “Più informati, più protetti”, ha realizzato la guida “Frodi: come proteggersi da chi truffa noi e le assicurazioni”, con l’obiettivo di concorrere allo sviluppo di un sistema di informazione e di formazione assicurativa rivolto agli associati e agli operatori delle AACC attivi sul territorio.

Lo stesso tema sarà al centro del webinar “Truffe in ambito assicurativo: come proteggersi” in programma il 27 ottobre 2022 alle 15.00.

L’evento vedrà la partecipazione di:

Sonia Monteleone, responsabile settore Assicurazioni – Servizio legale nazionale Movimento Consumatori

Giacomo Carbonari, responsabile servizio consumatori ANIA

Matteo Avico, Responsabile progetti, comunicazione e rapporti con la stampa Forum-ANIA Consumatori

Modera Rita Rocco, responsabile ufficio progetti Movimento Consumatori

L’evento si terrà su piattaforma zoom a questo link ⇒ https://us06web.zoom.us/j/89887634728

Locandina dell’evento

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Luce e gas: stop alle modifiche contrattuali dei prezzi

rincari bolletteFino al 30 aprile 2023 non potranno essere modificati i prezzi nei contratti di LUCE E GAS, è quanto prevede il decreto aiuti bis, pubblicato ieri in Gazzetta Ufficiale.

Salvo modifiche a settembre nella conversione in legge, fino ad aprile 2023 le imprese non potranno più modificare le clausole contrattuali che stabiliscono il prezzo della fornitura, anche nel caso in cui la facoltà di modifica (cd. “ius variandi”) sia prevista espressamente nel contratto. Il divieto di modifica ha effetto anche per le comunicazioni di variazione già inviate.

Se hai ricevuto una comunicazione di modifica del prezzo di luce e gas, contestala in quanto non ha efficacia.

Per informazioni e assistenza contatta i nostri sportelli.