Fallimento Mercatone Uno: MC in aiuto dei consumatori

E’ ormai nota la vicenda di fallimento che ha coinvolto il colosso del mobile Mercatone Uno, scoperto via Facebook da 1.800 dipendenti che si sono ritrovati all’improvviso senza lavoro e che ha lasciato inoltre disorientate numerose persone che denunciano di essere in attesa della merce acquistata.

Una chiusura scattata per effetto della sentenza del 24 maggio 2019 con la quale il Tribunale di Milano ha dichiarato il fallimento della Shernon Holding Srl,  società che aveva rilevato i 55 punti vendita dello storico marchio emiliano nell’agosto 2018, annunciando un piano di rilancio che prevedeva importanti ricavi già dal 2022  e un incontro programmato da tempo al Mise per studiare un piano di salvataggio che non si è mai concretizzato.

Purtroppo oltre alle 500 aziende fornitrici coinvolte nella vicenda che vantano crediti non riscossi, si parla di 3,8 milioni di euro di acconti versati da circa 20 mila consumatori.

Sarà possibile rivolgersi presso lo sportello di Movimento Consumatori, sezione di Milano Nova, e richiedere una consulenza per trovare possibili soluzioni a tutela dei clienti che hanno già pagato per merci che non hanno mai ricevuto.

Nello specifico sarà fornita assistenza nelle azioni che prevedano:

 

  • Il rimborso di quanto pagato o la consegna della merce, impostando una trattativa con i fornitori
  • La risoluzione del contratto di credito, nel caso il mobile sia stato acquistato ricorrendo al prestito di una finanziaria, per inadempimento da parte del fornitore e il rimborso delle rate già pagate
  • L’attivazione della procedura di “charge back” per i pagamenti fatti con carta di credito sia per la merce acquistata on line che presso il punto vendita

 

Per qualsiasi informazione o richiesta di approfondimento è possibile contattarci al numero:

02 80583136

e al fax 02 86910660

Oppure è possibile scrivere all’indirizzo e-mail:

info@movimentoconsumatorimilano.it

 




Fatturazione a 28 giorni. MC: subito i rimborsi

Il Consiglio di Stato conferma obbligo di risarcire i consumatori.

Nella serata di ieri, il Consiglio di Stato, ha pubblicato le ordinanze con le quali ha respinto le richieste delle compagnie telefoniche di sospendere il provvedimento dell’AGCOM che ha previsto la restituzione di quanto illegittimamente fatturato con la cadenza delle bollette a 28 giorni per la telefonia fissa nel periodo giugno 2017-aprile 2018, mediante il meccanismo dei giorni erosi, ovvero la posticipazione della fatturazione per un numero di giorni pari a quelli erosi dalla fatturazione anticipata a 28 giorni.

I giudici di Palazzo Spada rilevano che non sussistono ragioni per procrastinare ulteriormente il ristoro conseguente all’inadempimento delle compagnie telefoniche al divieto di fatturazione a 4 settimane o 28 giorni. Le compagnie telefoniche devono quindi adempiere alla delibera dell’AGCOM che ha imposto la posticipazione delle fatture. Si tratta di importi individualmente modesti (intorno ai 30 euro) ma complessivamente enormi e stimabili in oltre 1 miliardo di euro, dovuti a oltre 20 milioni di consumatori.

Movimento Consumatori ritiene che le decisioni del Consiglio di Stato rivestano una primaria importanza sia per il caso specifico della fatturazione a 28 giorni, sia per le prospettive future di tutela dei consumatori e degli utenti. “I provvedimenti dell’Agcom, confermati dai giudici amministrativi – afferma Paolo Fiorio, legale del Movimento Consumatori che ha assistito l’associazione nel procedimento avanti il Consiglio di Stato – segnano un precedente di fondamentale importanza, forse il primo caso nel quale una pubblica autorità si fa carico di risarcire milioni di consumatori in modo automatico e senza necessità di una domanda o di un’adesione ad una class action. Finalmente un’azione di public enforcment da lodare sia per il risultato, sia per i tempi che dovrebbero vedere la parola fine sulla vicenda giudiziaria entro 2 anni dall’inizio degli illeciti. Un esempio da seguire per il futuro”.

“Le ordinanze del Consiglio di Stato – dice Alessandro Mostaccio, segretario generale MC – eliminano ogni dubbio sull’obbligo delle compagnie di provvedere al rimborso dei consumatori tramite il meccanismo dei giorni erosi. Le compagnie provvedano immediatamente e si attivino per risolvere il problema anche, come precisato dai giudici di Palazzo Spada, in via spontanea proponendo piani di storno da estendere progressivamente, ma in tempi brevi, a tutta la clientela, ivi compresi i consumatori che, nell’arco degli ultimi due anni, hanno cambiato operatore.  E’ ora che con i risarcimenti integrali venga posta la parola fine ad una vicenda inaccettabile che ha visto un intero settore strategico nell’economia nazionale ribellarsi all’Autorità e al rispetto delle regole”.




Con il nuovo algoritmo per le tariffe sovraregionali scattano i rimborsi per gli abbonati.

Dopo un lungo e puntuale confronto, il Coordinamento delle Regioni ha accolto la richiesta delle associazioni dei consumatori e dei comitati pendolari di modificare, dal 1 ottobre 2017, l’algoritmo di calcolo delle tariffe sovraregionali su base proporzionale rispetto ai Km percorsi in ogni regione attraversata e che comporterà una riduzione dei prezzi degli abbonamenti, anche notevoli, per oltre il 90% dei passeggeri (vedi esempi riportati nella tabella allegata di alcune importanti relazioni).

Da tale data e fino a quando, in conseguenza dei tempi tecnici necessari all’adeguamento del sistema informativo di Trenitalia, entrerà materialmente in vigore la nuova tariffa (aprile 2018),  i titolari di abbonamento mensile o annuale matureranno il diritto  a un RIMBORSO, se dovuto dal conguaglio tariffario, solo esibendo gli abbonamenti per i mesi interessati.

Il RIMBORSO verrà erogato con le modalità che verranno a brevissimo comunicate e comprenderà anche una quota per il periodo 1 luglio 2017 – 30 settembre 2017. Infine si informano tutti gli interessati che l’algoritmo abolito il 1 ottobre 2017 aveva altresì evidenziato una distorsione tariffaria che, nel corso del tempo, aveva comportato maggiori esborsi per le tratte sovraregionali rispetto a quelle regionali. Per tale ragione le associazioni dei consumatori hanno chiesto alle imprese ferroviarie di prevedere e attendono di conoscere, entro il mese di novembre, modalità di rimborso degli abbonati anche per il pregresso periodo 1 gennaio 2012 – 20 giugno 2017.




Rimborsi INPS per i pensionati

rimborsi-inps_scale_400x300Movimento Consumatori ha avviato alcune azioni collettive per la perequazione delle pensioni Inps e le iniziative di rimborso a favore di quanti ne hanno diritto.

Nel dicembre 2011, il Governo ha azzerato il meccanismo di adeguamento automatico delle pensioni superiori al triplo del minimo Inps (Manovra Salva Italia) e quindi coloro che sono andati in pensione prima del 31.12.2011 (per 2 scatti di perequazione automatica) e prima del 31.12.2012 (per 1 scatto di perequazione automatica) e hanno percepito un importo della pensione per il 2012 superiore a € 1.405,05 lordi (pari a circa €. 1.088,00 netti) e per il 2013 superiore a €. 1.443,00 lordi (pari a circa €. 1.117,00 netti), possono ottenere il ricalcolo della pensione e il rimborso di quanto non percepito.

La Corte costituzionale, con sentenza n. 70 del 30 aprile 2015 ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 24, comma 25, del decreto legge 6 dicembre 2011, n. 201, riconoscendo il diritto dei pensionati a una prestazione previdenziale adeguata e rivalutata per conservare il potere di acquisto delle somme percepite.

Vi invitiamo pertanto a contattarci l’Associazione per avere maggiori informazioni contattando la sede di Milano allo 02.80583136 o scrivendo a milano@movimentoconsumatori.it