Fatturazione a 28 giorni. MC: appello agli operatori

Movimento Consumatori chiede agli operatori di non impugnare la nuova delibera AGCOM ma di renderla l’occasione per voltare pagina: dite la verità agli azionisti e ai clienti.

 L’Agcom ha deciso ieri che entro il 31 dicembre 2018 Tim, Vodafone, Wind Tre e Fastweb dovranno restituire in bolletta i giorni illegittimamente erosi agli utenti con le fatture a 28 giorni. Il calcolo dei giorni di servizio che ciascun operatore dovrà riconoscere in fattura dovrà riguardare il periodo compreso tra il 23 giugno 2017 e la data in cui è stata ripristinata la fatturazione su base mensile.

Tempo fa, l’Agcom aveva diffidato gli operatori a far venir meno gli effetti dell’illegittima fatturazione a 28 giorni delle bollette emesse successivamente al 23 giugno 2017. Dopo le indicazioni del Tar del Lazio, che chiedeva di contemperare i diritti degli utenti con le esigenze di sostenibilità economico-finanziaria da parte delle aziende, l’Autorità ha ora stabilito il nuovo termine entro cui gli operatori dovranno ottemperare a quanto richiesto nei provvedimenti di diffida.

“Ci appelliamo a tutti gli operatori telefonici attivi in Italia – afferma Alessandro Mostaccio, segretario generale del Movimento Consumatori – perché accettino e adempiano a quanto sancito dall’Agcom con la delibera di ieri senza impugnarla al Tar. Riconoscano questa delibera come ragionevole e colgano l’occasione per interrompere un braccio di ferro senza frontiere con consumatori,  associazioni di consumatori, autorità di controllo e parlamento che dura ormai oltre ogni ragionevole previsione. Cogliete l’occasione, dite ai vostri azionisti che questa battaglia non la vincerete mai e smettete di resistere anche in tutti i giudizi in cui la nostra associazione vi ha legittimamente e vittoriosamente coinvolti (vedi l’articolo: Tribunale di Milano conferma che la fatturazione a 28 giorni è illegittima). Iniziate una nuova stagione all’insegna del rispetto della concorrenza e dei vostri clienti o sarà davvero il segno che con un unico operatore pubblico in regime di monopolio stavamo molto, ma molto meglio”.

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